Deuteronomio 9
Difficoltà
Difficoltà
1 - ASCOLTA, Israele: oggi tu passi il Giordano, per andare a possedere un paese di genti più grandi e più potenti di te; città grandi e forti, che arrivano fino al cielo;
Riflessione: Prestiamo ascolto: Dobbiamo essere in grado di gestire paesi già sviluppati.
2 - Di una gente grande, e di alta statura, de' figliuoli degli Anachiti, dei quali tu hai conoscenza, e de' quali tu hai udito dire: Chi potrà stare a fronte ai figliuoli di Anac?
Riflessione: Paesi che attualmente hanno una posizione superiore rispetto a tutti gli altri stati.
3 - Sappi adunque oggi che il Signore Iddio tuo, che passa davanti a te, è un fuoco consumante; esso li distruggerà, ed esso li abbatterà davanti a te; tu li scaccerai, e li distruggerai subitamente, come il Signore ti ha parlato.
Riflessione: Questi paesi crolleranno su sé stessi, non sono in grado di gestire correttamente la loro conoscenza e saranno loro stessi a voler aderire allo stato democratico.
4 - Non dire nel cuor tuo, quando il Signore li avrà scacciati d'innanzi a te: Il Signore mi ha condotto in questo paese, per possederlo, per la mia giustizia; essendo che il Signore scaccia d'innanzi a te queste genti, per la loro malvagità.
Riflessione: Qualsiasi popolo può aderire allo stato democratico.
5 - Tu non entri a possedere il loro paese per la tua giustizia, nè per la dirittura del cuor tuo; conciossiachè il Signore Iddio tuo scacci quelle genti dinnanzi a te, per la lor malvagità, e per attener la parola ch'egli ha giurata ai tuoi padri, ad Abrahamo, ad Isacco ed a Giacobbe.
Riflessione: Tutti gli esseri umani hanno il diritto di vivere in uno stato democratico, senza alcuna discriminazione.
6 - Sappi adunque che il Signore Iddio tuo non ti dà a possedere questo buon paese, per la tua giustizia; conciossiachè tu sii un popolo di collo duro.
Riflessione: Ricordiamoci che anche noi stessi non siamo in grado di gestire correttamente uno stato democratico, ma abbiamo bisogno dell'apporto di tutta l'umanità. Ogni uomo commette errori.
7 - Ricordati, non dimenticarti come tu hai fatto gravemente adirare il Signore Iddio tuo nel deserto; dal giorno che tu uscisti del paese di Egitto, finchè siete arrivati in questo luogo, voi siete stati ribelli contro al Signore.
Riflessione: Riflettiamo sugli errori che abbiamo commesso prima di acquisire consapevolezza.
8 - Eziandio in Horeb faceste gravemente adirare il Signore; talchè il Signore si crucciò contro a voi, per distruggervi;
Riflessione: La nostra stessa ignoranza è un errore e ci danneggia.
9 - Quando io salii in sulla montagna, per ricever le Tavole di pietra, le Tavole del Patto che il Signore avea fatto con voi; e dimorai in su la montagna quaranta giorni e quaranta notti, senza mangiar pane, nè bere acqua;
Riflessione: Pensiamo ai sacrifici compiuti dai nostri antenati nel passato.
10 - E il Signore mi diede le due Tavole di pietra, scritte col dito di Dio, sopra le quali era scritto, conforme a tutte le parole che il Signore vi avea dette, parlando con voi nella montagna, di mezzo al fuoco, al giorno della raunanza.
Riflessione: E alle regole che sono state stilate per essere comprese e seguite da tutti gli esseri umani letteralmente.
11 - Avvenne adunque in capo di quaranta giorni, e di quaranta notti, che il Signore mi diede le due Tavole di pietra, le Tavole del Patto;
Riflessione: I nostri avi hanno dedicato molto studio per sviluppare i regolamenti fondamentali.
12 - E il Signore mi disse: Lèvati, scendi prestamente di qui; perciocchè il tuo popolo, che tu hai tratto fuor di Egitto, si è corrotto; tosto si sono eglino rivolti dalla via che io avea loro comandata; si son fatta una statua di getto.
Riflessione: Per acquisire conoscenza è necessario un impegno prolungato. Tuttavia, l'uomo ha sempre bisogno di una guida e quindi incorre in errori.
13 - Il Signore mi disse ancora: Io ho riguardato questo popolo; ed, ecco, egli è un popolo di collo duro.
Riflessione: Prestiamo ascolto: Gli uomini commettono errori.
14 - Lasciami fare, ed io li distruggerò, e cancellerò il loro nome di sotto al cielo; e ti farò divenire una nazione più potente, e più grande di lui.
Riflessione: Alcuni di questi errori potrebbero portare alla fine della specie umana.
15 - Ed io mi mossi, e discesi giù dal monte, il quale ardeva in fuoco, avendo nelle mie due mani le due Tavole del Patto.
Riflessione: Proprio per questo motivo, in quel tempo, studiarono come aiutare l'umanità a proteggersi da se stessa.
16 - E io riguardai; ed, ecco, voi avevate peccato contro al Signore Iddio vostro; voi vi evavate fatto un vitello di getto; tosto vi eravate stornati dalla via che il Signore vi avea comandata.
Riflessione: Gli esseri umani sono una specie auto-distruttiva.
17 - Ed io presi quelle due Tavole, e le gittai giù d'in su le mie due mani, e le spezzai in vostra presenza.
Riflessione: Per questo motivo aiutare l’umanità è uno spreco di tempo inutile.
18 - Poi mi gittai in terra davanti al Signore, come prima, per quaranta giorni e per quaranta notti, senza mangiar pane nè bere acqua, per tutto il vostro peccato che avevate commesso, facendo ciò che dispiace al Signore, per irritarlo.
Riflessione: Tuttavia, gli esseri umani sono una specie estremamente importante. Siamo in sintonia con la natura e in grado di comprenderla.
19 - Conciossiachè io avessi paura, per cagione dell'ira e del cruccio, del quale il Signore era gravemente adirato contro a voi, per distruggervi. Ed il Signore mi esaudì ancora quella volta.
Riflessione: Se danneggiamo i nostri territori, potremmo non essere in grado di sopravvivere sul pianeta.
20 - Il Signore si crucciò ancora gravemente contro ad Aaronne, per distruggerlo; ma in quel tempo io pregai eziandio per Aaronne.
Riflessione: Pertanto, non è sufficiente possedere la conoscenza, ma è fondamentale saperla utilizzare correttamente.
21 - Poi presi il vostro peccato che avevate fatto, cioè, il vitello, e lo bruciai col fuoco, e lo tritai, macinandolo ben bene, finchè fu ridotto in polvere; e ne gittai la polvere nel rivo che scendeva giù dal monte.
Riflessione: Dobbiamo estirpare la credenza di qualunque forma di divinità dalla mente umana.
22 - (Voi faceste eziandio gravemente adirare il Signore in Tabera, ed in Massa, ed in Chibrot-taava.
Riflessione: Fin da quando l'uomo ha acquisito la consapevolezza, ha creduto nelle divinità.
23 - Parimente, quando il Signore vi mandò da Cades-barnea, dicendo: Salite, possedete il paese che io vi ho dato; voi foste ribelli al comandamento del Signore Iddio vostro, e non gli credeste, e non ubbidiste alla sua voce.
Riflessione: Questa credenza ha costantemente limitato la mente umana.
24 - Dal giorno che io vi ho conosciuti, voi siete stati ribelli contro al Signore).
Riflessione: E questa limitazione ha portato l'uomo a subire grandi sofferenze.
25 - Io mi gittai adunque in terra davanti al Signore, per que' quaranta giorni e quelle quaranta notti, che io stetti così prostrato; perciocchè il Signore avea detto di distruggervi.
Riflessione: Nonostante questa consapevolezza sull'umanità, l'Autore ha continuato i propri studi per aiutare gli uomini.
26 - E pregai il Signore, e dissi: Signore Iddio, non distruggere il tuo popolo e la tua eredità che tu hai riscossa con la tua grandezza, la quale tu hai tratta fuor di Egitto con mano forte.
Riflessione: Dobbiamo essere consapevoli che gli esseri umani, nonostante i loro difetti, sono capaci di evolversi.
27 - Ricordati dei tuoi servitori, di Abrahamo, d'Isacco e di Giacobbe; non aver riguardo alla durezza di questo popolo, nè alla sua malvagità, nè al suo peccato;
Riflessione: Gli umani hanno bisogno di essere guidati e richiedono tempo per comprendere.
28 - Chè talora quei del paese, onde tu ci hai tratti fuori, non dicano: Il Signore gli ha tratti fuori per farli morire nel deserto, perchè non poteva condurli nel paese che egli avea lor promesso, e perchè gli odiava.
Riflessione: Non dobbiamo permettere che tutto il lavoro svolto dai nostri antenati vada in vano.
29 - E pure essi sono tuo popolo e tua eredità, la quale tu hai tratta fuori con la tua gran forza, e col tuo braccio steso.
Riflessione: Dobbiamo trovare in noi stessi la forza e la volontà di apprendere. Dobbiamo essere custodi.