Genesi 40
Al disotto del vertice
Al disotto del vertice
1 - OR, dopo queste cose, avvenne che il coppiere del re di Egitto ed il panattiere peccarono contro il re di Egitto, loro signore.
Riflessione: Quando viene commesso un errore al di sotto del vertice, è necessario studiarlo.
2 - E Faraone si crucciò gravemente contro a que' suoi due eunuchi, cioè, contro al coppier maggiore, e contro al panattier maggiore;
Riflessione: In questo testo saranno analizzati due principi opposti: la fantasia e la realtà.
3 - E li fece mettere in prigione in casa del capitano delle guardie, nel torrione, nello stesso luogo ove Giuseppe era incarcerato.
Riflessione: Questi due principi opposti sono radicati nella mente dell'essere umano.
4 - E il capitano delle guardie commise a Giuseppe d'esser con loro; ed egli li serviva. Ed essi furono un anno in prigione.
Riflessione: Questi due principali principi sono fondamentali per l'essere umano, sono entrambi necessari e vanno sviluppati e alimentati costantemente, ma è fondamentale comprenderli e distinguerli correttamente.
5 - Ed amendue, il coppiere ed il panattiere del re di Egitto, ch'erano incarcerati nel torrione, sognarono ciascuno un sogno in una stessa notte, conveniente alla interpretazione che ne fu data a ciascun d'essi.
Riflessione: La fantasia e la realtà, situati nella mente umana, vengono entrambi elaborati da noi stessi. Qualsiasi cosa nuova posta di fronte a noi, la nostra mente inizia automaticamente ad elaborarla utilizzando questi due principi, e ogni principio trae a sé una propria conclusione favorevole a se stesso.
6 - E Giuseppe, venuto la mattina a loro, li riguardò; ed, ecco, erano conturbati.
Riflessione: Essendo i due principi fondamentali nell'uomo, è difficile ottenere una chiara comprensione.
7 - Ed egli domandò quegli eunuchi di Faraone, ch'erano seco in prigione, in casa del suo signore, dicendo: “Perchè sono oggi le vostre facce meste?”
Riflessione: Iniziamo ad analizzare i due principi.
8 - Ed essi gli dissero: “Noi abbiam sognato ciascuno un sogno, e non vi è alcuno che ce lo interpreti”. E Giuseppe disse loro: “Le interpretazioni non appartengono esse a Dio? deh! raccontatemeli".
Riflessione: Dobbiamo separare i concetti elaborati dai due principi e analizzarli in modo obiettivo per ottenere una chiara comprensione.
9 - Ed il coppier maggiore raccontò a Giuseppe il suo sogno, e gli disse: “E' mi pareva nel mio sogno di veder davanti a me una vite”.
Riflessione: Prendiamo in esame qualcosa di fantasioso come le fiabe.
10 - “E in quella vite erano tre tralci; e parve ch'ella germogliasse, poi che fiorisse, ed in fine che i suoi grappoli maturassero le uve”.
Riflessione: La fiaba deve essere realizzata ascoltando e osservando il mondo attorno a noi.
11 - “Ed io avea la coppa di Faraone in mano; e prendeva quelle uve, e le spremeva nella coppa di Faraone, e dava la coppa in mano a Faraone”.
Riflessione: Lo scopo è quello di creare una piacevole distorsione della realtà al fine di trasmettere un messaggio onorevole.
12 - E Giuseppe gli disse: “Questa è l'interpretazione di cotesto sogno: I tre tralci son tre giorni”.
Riflessione: La fantasia elaborata dalla nostra mente si suddivide in tre sotto-principi: ascoltare, elaborare e rispondere.
13 - “Fra qui e tre giorni, Faraone, rivedendo la sua famiglia, ti rassegnerà, e ti rimetterà nel tuo stato; e tu porgerai in mano a Faraone la sua coppa, secondo il tuo primiero ufficio, quando eri suo coppiere”.
Riflessione: La fantasia, quanto più è elaborata, tanto più sarà piacevole per noi stessi e per gli altri. Le fiabe costruite in questo modo corretto rappresentano un tesoro per l'essere umano. Lo stesso vale per i dipinti, le statue e gli alimenti, e per qualsiasi cosa realizzata utilizzando la realtà circostante, distorcendola in modo piacevole e con lo scopo di diffondere un nobile messaggio.
14 - “Ma abbi appo te memoria di me, quando avrai del bene; ed usa, ti prego, benignità inverso me, e fa' menzione di me a Faraone, e fa' che io esca fuor di questa casa.
Riflessione: Il Pentateuco è stato realizzato nello stesso modo in cui vengono create le fiabe, ma al di sotto della superficie si trova la Conoscenza che deve emergere.
15 - Perciocchè in verità io sono stato rubato dal paese degli Ebrei; ed anche qui non ho fatto nulla, perchè io dovessi esser messo in questa fossa.
Riflessione: L'Autore è stato costretto a nascondere la conoscenza in modo da poterla tramandare fino ai nostri giorni.
16 - Ed il panattier maggiore, veggendo che Giuseppe avea interpretato il sogno di colui in bene, disse a Giuseppe: “A me ancora pareva nel mio sogno di aver tre panieri bianchi in su la testa”.
Riflessione: Prendiamo in esame qualcosa di reale come il presente Testo Sacro.
17 - E nel più alto paniere vi erano di tutte le vivande di Faraone, di lavoro di fornaio; e gli uccelli le mangiavano di dentro quel paniere d'in sul mio capo”.
Riflessione: Leggendo il presente Testo Sacro in maniera superficiale, si potrebbe interpretarlo come una semplice fiaba. Se invece lo analizziamo in modo dettagliato, il senso logico del testo risulterà poco comprensibile.
18 - E Giuseppe rispose, e disse: “Questa è l'interpretazione di cotesto sogno: I tre panieri son tre giorni”.
Riflessione: La realtà elaborata dalla nostra mente si suddivide in tre sotto-principi: ascoltare, elaborare e rispondere.
19 - “Fra qui e tre giorni, Faraone, rivedendo la sua famiglia, ti casserà e ti torrà il tuo ufficio, e ti farà appiccare ad un legno, e gli uccelli ti mangeranno la carne d'addosso”.
Riflessione: La realtà è molto complessa e non sempre piacevole all'ascolto. È necessario studiarla e comprenderla per poterla poi elaborare e trarre nuove conoscenze, utili per il bene dell'umanità. Come già detto in precedenza, questo è un processo complesso. Tuttavia, il tutto diventa ulteriormente complicato o addirittura vanificato dal fatto che l'essere umano spesso rifiuta di accettare la realtà.
20 - Ed egli avvenne il terzo giorno appresso, ch'era il giorno della natività di Faraone, ch'egli fece un convito a tutti i suoi servitori; e trovò fra' suoi servitori rassegnati, il coppier maggiore, e il panattier maggiore.
Riflessione: Anche in questo momento, sia noi lettori prettamente realistici che fantasiosi, restiamo perplessi di fronte alla piena comprensione dei Testi Sacri.
21 - Ed egli rimise il coppier maggiore nel suo ufficio di coppiere; ed egli porse la coppa in mano a Faraone.
Riflessione: Ma cosa è stato scelto di comprendere dai presenti Testi Sacri dopo la loro realizzazione? È stata scelta l'interpretazione di una fiaba piacevole all'ascolto.
22 - Ma fece appiccare il panattier maggiore, secondo l'interpretazione che Giuseppe avea lor data.
Riflessione: La conoscenza presente nei Testi Sacri, come l'Autore aveva già previsto, è stata ignorata.
23 - Ed il coppier maggiore non si ricordò di Giuseppe; anzi lo dimenticò.
Riflessione: Coloro che credono e diffondono la fantasia concepita dai Testi Sacri scelgono di ripudiare e vanificare i Testi Sacri stessi, nascondendoli inutilmente a se stessi e al popolo.