Genesi 48
Il passaggio di consegna
Il passaggio di consegna
1 - ORA, dopo queste cose, fu detto a Giuseppe: “Ecco, tuo padre è infermo”. Allora egli prese seco i suoi due figliuoli, Manasse ed Efraim.
Riflessione: I Testi Sacri, lo sono perché possiamo sempre trarre nuova conoscenza, nonostante siano di fatto parole su carta.
2 - Ed egli fu rapportato, e detto a Giacobbe: “Ecco, Giuseppe, tuo figliuolo, viene a te”. E Israele, isforzatosi, si mise a sedere in sul letto.
Riflessione: I Testi Sacri sono sempre a nostra disposizione e spetta a noi prenderne conoscenza.
3 - E Giacobbe disse a Giuseppe: “L'Iddio Onnipotente mi apparve in Luz, nel paese di Canaan, e mi benedisse”.
Riflessione: Colui, in passato, fece la stessa cosa: iniziò a studiare e comprese la conoscenza.
4 - E mi disse: “Ecco, io ti farò moltiplicare, e ti accrescerò, e ti farò divenir raunanza di popoli; e darò questo paese alla tua progenie dopo te, per possessione perpetua”.
Riflessione: La conoscenza è un dono che va appreso per poterla sfruttare nel nostro presente, con l'obiettivo di accrescerla e donarla alle future generazioni.
5 - “Ora dunque, i tuoi due figliuoli, che ti son nati nel paese di Egitto, prima che io venissi a te in Egitto, sono miei; Efraim e Manasse saranno miei, come Ruben e Simeone”.
Riflessione: I primi due concetti fondamentali di Bene e Male, ossia fantasia e realtà, ovvero il concetto di opposti, dobbiamo ricordarci che appartengono a Colui che è, ovvero alla riflessione illuminante.
6 - “Ma i figliuoli, che tu genererai dopo loro, saranno tuoi; nella loro eredità saranno nominati del nome de' lor fratelli”.
Riflessione: Successivamente, tutte le conoscenze che saremo in grado di concepire apparterranno alla categoria dei Principi Reali: letterari, scientifici, governativi, eccetera.
7 - “Or, quant'è a me, quando io veniva di Paddan, Rachele morì appresso di me nel paese di Canaan, per cammino, alquanto spazio lungi di Efrata; ed io la seppellii quivi nel cammino di Efrata, ch'è Bet-lehem”.
Riflessione: Colui che fu compose il Testo Sacro basandosi su eventi e su una conoscenza di grande significato per il genere umano.
8 - E Israele, veduti i figliuoli di Giuseppe, disse: “Chi son costoro?”
Riflessione: Una cosa di grande importanza è scoprire la nostra identità.
9 - E Giuseppe disse a suo padre: “Sono i miei figliuoli, i quali Iddio mi ha dati qui”. E Giacobbe disse: “Deh! falli appressare a me, ed io li benedirò”.
Riflessione: Dobbiamo confrontarci con i Testi Sacri per comprendere la consapevolezza di noi stessi.
10 - (Or gli occhi d'Israele erano gravi per la vecchiezza, talchè egli non potea vedere.) E Giuseppe glieli fece appressare. Ed egli li baciò, e gli abbracciò.
Riflessione: Non prendiamo mai i Testi Sacri alla lettera, ma cerchiamo sempre di comprenderli. E se non riusciamo a comprendere correttamente, Colui che è ci aiuterà.
11 - E Israele disse a Giuseppe: “Io non pensava di veder mai più la tua faccia; ed, ecco, Iddio mi ha fatto vedere eziandio della tua progenie”.
Riflessione: Non dobbiamo mai dare per scontato di aver compreso tutto ciò che c'è da sapere sui Testi Sacri. Le riflessioni che possiamo trarre dal Pentateuco sono molteplici.
12 - Poi Giuseppe, fattili levar d'appresso alle ginocchia di esso, s'inchinò con la faccia in terra.
Riflessione: Riflettere solo sul Pentateuco non è sufficiente, dobbiamo relazionarci con l'intera natura.
13 - E li prese amendue, e pose Efraim alla sua destra, dalla sinistra d'Israele; e Manasse alla sua sinistra, dalla destra d'Israele; e così glieli fece appressare.
Riflessione: Le persone tendono a dare un orientamento univoco e che piace loro in ogni cosa: dal maggiore al minore, dall'alto al basso, da sinistra a destra, dal polo positivo al negativo.
14 - E Israele porse la sua man destra, e la pose sopra il capo di Efraim, ch'era il minore, e pose la sinistra sopra il capo di Manasse; e, benchè Manasse fosse il primogenito, nondimeno avvedutamente pose così le mani.
Riflessione: Ma nella realtà, l'orientamento delle cose non è univoco né convenzionale.
15 - E benedisse Giuseppe, e disse: “Iddio, nel cui cospetto i miei padri, Abrahamo ed Isacco, son camminati; Iddio, che mi ha pasciuto da che io sono al mondo infino a questo giorno”;
Riflessione: Gli Avi hanno dedotto la conoscenza per conto proprio, impiegando molto tempo. A noi è stato permesso di accrescere il nostro intelletto più rapidamente grazie alla conoscenza trasmessa dagli Avi.
16 - “l'Angelo, che mi ha riscosso di ogni male, benedica questi fanciulli, e siano nominati del mio nome, e del nome dei miei padri, Abrahamo ed Isacco; e moltiplichino copiosamente sulla terra”.
Riflessione: Tuttavia, per comprendere appieno la conoscenza, dobbiamo anche imparare dagli errori commessi per giungere a una comprensione corretta. Non dobbiamo limitarci a imparare solo ciò che è buono in ogni cosa, ma dobbiamo comprendere tutto ciò che è stato nel percorso per ottenere il risultato giusto. Il Giusto è il rapporto tra due opposti.
17 - Ora, veggendo Giuseppe che suo padre avea posta la sua man destra sopra il capo di Efraim, ciò gli dispiacque, e prese la mano di suo padre per rimuoverla d'in sul capo di Efraim, e per metterla in sul capo di Manasse.
Riflessione: È comprensibile che l'uomo dia un orientamento univoco a ogni cosa. Questa scelta conveniente può sembrare preferibile poiché teoricamente è immediatamente comprensibile e semplificatrice.
18 - E Giuseppe disse a suo padre: “Non così, padre mio; conciossiachè questo sia il primogenito, metti la tua man destra sopra il suo capo”.
Riflessione: Tuttavia, quanto detto in precedenza conferma che studiare con un orientamento univoco presenta delle limitazioni. Considerare il bene sempre giusto e il male sempre sbagliato non tiene conto della complessità della realtà.
19 - Ma suo padre ricusò di farlo, e disse: “Io il so, figliuol mio, io il so; ancora esso diventerà un popolo, e ancora esso sarà grande; ma pure il suo fratel minore sarà più grande di lui, e la progenie di esso sarà una piena di genti”.
Riflessione: Dare un orientamento univoco a ogni cosa è un errore colossale. Ciò ci farà perdere la chiara comprensione dell'intero creato e perderemo anche la curiosità nel comprendere che alcune cose simili tra loro possono avere un orientamento opposto. Ad esempio, il bene non è necessariamente sempre la cosa giusta da fare, e ciò che è considerato male non è sempre necessariamente la cosa sbagliata da evitare. L'unico modo corretto per comprendere ciò che è veramente giusto o sbagliato è studiare e cercare di concepire noi stessi il risultato corretto.
20 - Così in quel giorno li benedisse, dicendo: “Israele benedirà altrui, prendendone l'esempio in te”, dicendo: “Iddio ti faccia esser simile ad Efraim ed a Manasse”. E Israele antepose Efraim a Manasse.
Riflessione: Dobbiamo ripristinare l'orientamento reale di ogni cosa e conoscere il suo motivo.
21 - Poi Israele disse a Giuseppe: “Ecco, io muoio, e Iddio sarà con voi, e vi ricondurrà al paese dei vostri padri”.
Riflessione: Con una giusta comprensione della realtà che ci circonda, saremo in grado di comprendere il Pentateuco attraverso lo studio.
22 - “Ed io ti dono una parte sopra i tuoi fratelli, la quale io ho conquistata dalle mani degli Amorrei con la mia spada e col mio arco.
Riflessione: Colui che è dovrà coordinare la giusta comprensione fino a quando gli sforzi degli Avi non saranno persi. Tutto ciò che abbiamo letto finora, o lo comprendiamo correttamente adesso o sarà la stessa natura a farcelo comprendere il giorno della nostra morte.