Genesi 44
Comprensione del testo sacro
Comprensione del testo sacro
1 - E GIUSEPPE comandò, e disse al suo mastro di casa: “Empi le sacca di questi uomini di vettovaglia, quanto essi ne potranno portare; e rimetti i danari di ciascuno di essi alla bocca del suo sacco”.
Riflessione: Ogni individuo può trarre una conoscenza dal Testo Sacro, e ciò che viene compreso ha un valore molto prezioso.
2 - “Metti eziandio la mia coppa, quella coppa di argento, alla bocca del sacco del minore, insieme co' danari del suo grano”. Ed egli fece come Giuseppe gli avea detto.
Riflessione: I giovani spesso hanno una maggiore capacità di concepire nuove conoscenze rispetto ad altre persone.
3 - In su lo schiarir della mattina, quegli uomini furono accommiatati co' loro asini.
Riflessione: Quando riusciamo a fare quanto detto in precedenza, abbiamo completato un ciclo.
4 - Essendo usciti fuor della città, e non essendo ancora lungi, Giuseppe disse al suo mastro di casa: “Lèvati, persegui quegli uomini; e, quando tu gli avrai raggiunti, di' loro: Perchè avete voi renduto mal per bene?”
Riflessione: È importante tenere presente che una conoscenza dedotta dal Testo Sacro potrebbe non essere necessariamente reale.
5 - “Non è quella la coppa, nella quale il mio signore suol bere, per la quale egli suole indovinare? voi avete malvagiamente operato in ciò che avete fatto”.
Riflessione: Determinare con certezza la veridicità di una conoscenza derivante dai Testi Sacri è molto complesso. Non dobbiamo mai dare per scontato ciò che deduciamo. Il semplice fatto di aver letto i Testi Sacri non ci rende infallibili.
6 - Egli adunque gli raggiunse, e disse loro quelle parole.
Riflessione: Cerchiamo di comprendere il loro significato nel contesto attuale.
7 - Ed essi gli dissero: “Perchè dice il mio signore cotali parole? tolga Iddio che i tuoi servitori facciano una cotal cosa”.
Riflessione: L'Autore dei Testi Sacri sapeva già che sarebbero diventati di dominio pubblico.
8 - “Ecco, noi ti riportammo dal paese di Canaan i danari che avevamo trovati alle bocche delle nostre sacca; come dunque avremmo noi rubato della casa del tuo signore oro od argento?”
Riflessione: L'Autore dei Testi Sacri era consapevole che alcune parole potrebbero essere state fraintese o omesse.
9 - “Muoia colui de' tuoi servitori, appo il quale quella coppa sarà trovata; e oltre a ciò noi saremo servi al mio signore”.
Riflessione: Tutte le religioni hanno utilizzato i Testi Sacri in modi impropri per manipolare e controllare le menti delle persone.
10 - Ed egli disse: “Quantunque ora fosse ragionevole di far secondo le vostre parole, pur nondimeno, colui solo appo il quale ella sarà trovata, mi sarà servo, e voi altri sarete sciolti”.
Riflessione: Le religioni si sono appropriate dei Testi Sacri e li hanno modificati e interpretati a loro vantaggio.
11 - E ciascun d'essi mise giù il suo sacco in terra, e l'aperse.
Riflessione: Se osserviamo attentamente le diverse religioni, possiamo notare una chiara somiglianza tra di loro. Quello che le accomuna è la presunzione di possedere un'unica interpretazione che porta benefici a coloro che controllano la sfera religiosa.
12 - E il maestro di casa li frugò tutti, cominciando dal sacco del maggiore, e finendo a quello del minore; e la coppa fu ritrovata nel sacco di Beniamino.
Riflessione: Oggi possiamo confrontare tutte le religioni e osservare concretamente quanto appena detto.
13 - Allora essi stracciarono i lor vestimenti; e, caricato ciascuno il suo asino, tornarono nella città.
Riflessione: È importante mantenere l'obiettività per comprendere correttamente.
14 - E Giuda, co' suoi fratelli, entrò nella casa di Giuseppe, il quale era ancora quivi; ed essi si gittarono in terra davanti a lui.
Riflessione: A questo punto, dovreste aver riconosciuto l'influenza dei Testi Sacri.
15 - E Giuseppe disse loro: “Quale è questo atto che voi avete fatto? non sapete voi che un par mio per certo indovina?”
Riflessione: L'Autore dei Testi Sacri era consapevole della possibile manipolazione futura degli stessi.
16 - E Giuda disse: “Che diremo al mio signore? quali parole useremo? e come ci giustificheremo noi? Iddio ha ritrovata l'iniquità de' tuoi servitori; ecco, noi siamo servi al mio signore, così noi altri come colui appo il quale è stata ritrovata la coppa”.
Riflessione: Questa consapevolezza vi farà provare angoscia.
17 - Ma Giuseppe disse: “Tolga Iddio che io faccia questo; colui appo il quale è stata trovata la coppa mi sia servo, e voi altri ritornatevene in pace a vostro padre”.
Riflessione: Non dovete lasciarvi sopraffare dall'angoscia; questa consapevolezza deve invece favorire la nostra crescita mentale. Chi riesce a ricavare la conoscenza dai Testi Sacri sarà legato a essi.
18 - E Giuda gli si accostò, e disse: “Ahi! signor mio, deh! lascia che il tuo servitore dica una parola al mio signore, e non accendasi la tua ira contro al tuo servitore; conciossiachè tu sii appunto come Faraone”.
Riflessione: Chi comprende correttamente i Testi Sacri nutre una profonda irritazione verso tutti gli esseri umani. Tuttavia, essendo simile all'Autore, dovrà trovare un equilibrio per ascoltare il popolo.
19 - “Il mio signore domandò i suoi servitori, dicendo: Avete voi padre o fratello?”
Riflessione: Abbiamo davanti a noi il passato e le attuali generazioni.
20 - E noi dicemmo al mio signore: Noi abbiamo un padre vecchio, ed un giovane piccol fratello, nato a nostro padre nella sua vecchiezza, ed il suo fratello è morto; talchè egli è rimasto solo di sua madre, e suo padre l'ama”.
Riflessione: Possediamo i Sacri Testi Antichi e siamo capaci di trarne nuove riflessioni, nonostante le atrocità commesse contro i nostri simili. L'amore che proviamo per i nostri futuri figli rappresenta una svolta.
21 - “Allora tu dicesti a' tuoi servitori: Menatemelo, ed io porrò l'occhio mio sopra lui”.
Riflessione: Lo stesso Testo Sacro mette alla prova le nostre capacità cognitive.
22 - “E noi dicemmo al mio signore: Il fanciullo non può lasciar suo padre; perciocchè se egli lo lasciasse, suo padre morrebbe”.
Riflessione: Non dovete mai abbandonare il Pentateuco, poiché esso è fondamentale per le nuove riflessioni.
23 - “E tu dicesti ai tuoi servitori: Se il vostro fratel minore non iscende con voi, voi non vedrete più la mia faccia”.
Riflessione: È necessario che le nuove generazioni studino il Pentateuco; in tal modo, potremo ottenere nuove conoscenze da esso.
24 - “Come dunque fummo ritornati a mio padre, tuo servitore, gli rapportammo le parole del mio signore”.
Riflessione: Riflettete sempre sulle nuove riflessioni e non le banalizzate; ciò ci aiuterà a crescere intellettualmente.
25 - “Di poi nostro padre disse: Tornate a comperarci un poco di vettovaglia”.
Riflessione: Nel corso del tempo, gli esseri umani sentiranno sempre il bisogno fisiologico di acquisire nuove conoscenze.
26 - “E noi dicemmo: Noi non possiamo scender là; ma, se il nostro fratello minore è con noi, noi vi scenderemo; perciocchè noi non possiam vedere la faccia di quell'uomo, se il nostro fratel minore non è con noi”.
Riflessione: Anche le menti umane più brillanti del nostro presente non potranno mai avere ciò che le nuove generazioni possiedono in più.
27 - “E mio padre, tuo servitore, ci disse: Voi sapete che mia moglie mi partorì due figliuoli”.
Riflessione: Dobbiamo essere consapevoli che le nostre menti umane ragionano utilizzando due potenti "strumenti": la Fantasia e la Realtà.
28 - “L'uno dei quali, essendosi dipartito d'appresso a me, io ho detto: Certo egli del tutto è stato lacerato; ed io non l'ho veduto fino ad ora”.
Riflessione: Ora siete in grado di vedere la Realtà attraverso le riflessioni. Siete consapevoli delle atroci violenze subite dal Pentateuco nei secoli e delle stesse atrocità inflitte agli esseri umani.
29 - “E se voi togliete ancora questo d'appresso a me, e gli avviene alcuna mortal sciagura, voi farete scender la mia canutezza con afflizione nel sepolcro”.
Riflessione: Lo stesso Autore, consapevole che la fantasia umana avrebbe avuto maggior successo nel diffondersi e prosperare nel tempo, ha ritenuto necessario celare la conoscenza con un velo di fantasia che avvolge i Testi Sacri.
30 - “Ora dunque se, quando io giungerò a mio padre, tuo servitore, il fanciullo, alla cui anima la sua è legata, non è con noi;”
Riflessione: Altrimenti, se la conoscenza contenuta nei Testi Sacri fosse stata divulgata apertamente:
31 - “Egli avverrà che, come vedrà che il fanciullo non vi sarà, egli si morrà; e così i tuoi servitori avranno fatto scender la canutezza di nostro padre, tuo servitore, con cordoglio nel sepolcro”.
Riflessione: Oggi, nel nostro presente, non avremmo mai conosciuto e imparato questa enorme conoscenza presente nel Pentateuco.
32 - “Ora, perciocchè il tuo servitore ha sicurato di questo fanciullo a mio padre, menandonelo d'appresso a lui dicendo: Se io non te lo riconduco, io sarò colpevole inverso mio padre in perpetuo;”
Riflessione: L'Autore era già certo che nel futuro ci sarebbe stato qualcuno capace di far emergere correttamente la conoscenza dai Testi Sacri e che si sarebbe sentito obbligato a guidare le persone verso una comprensione adeguata.
33 - “Deh! lascia ora che il tuo servitore rimanga servo al mio signore, in luogo del fanciullo, e che il fanciullo se ne ritorni co' suoi fratelli”.
Riflessione: Colui che sarà, lasciatelo vivere la sua quotidianità. Dobbiamo tutti essere capaci di comprendere i Testi Sacri.
34 - Perciocchè, come ritornerei io a mio padre, non essendo il fanciullo meco? Io non potrei farlo, che talora io non vedessi l'afflizione che ne avverrebbe a mio padre.
Riflessione: L'Autore dei presenti Testi Sacri non intende in alcun modo imprigionare qualcuno in essi, né possiamo obbligare noi stessi o altri a farlo.