Genesi 1
Il principio dell’ordine
Il principio dell’ordine
1 - Nel principio, Iddio creò il cielo e la terra.
Riflessione: Prima di ogni altra cosa, qualsiasi Punto Determinante è una Massa all'interno di uno Spazio.
Analisi: Questa prima frase è un riassunto del Pentateuco e della creazione di ogni cosa.
"Nel Principio": Significa individuare il punto primordiale. Quando vogliamo comprendere realmente qualsiasi cosa, dobbiamo necessariamente individuare il principio di ciò che vogliamo sapere.
"Iddio": è il punto determinante perpetuo. Iddio significa che si sta parlando in generale dei punti determinanti di ogni cosa che precede il primo punto determinante preso di riferimento.
"Creò": Realizzare dal nulla. Ovvero concepire, realizzare o esprimere qualcosa che non esisteva fino all’attimo prima.
"Il cielo": è lo spazio in cui qualsiasi cosa si muove al suo interno.
"E la terra": è la massa che si muove all’interno di uno spazio.
L’Autore in questa prima frase vuole comunicarci che dobbiamo sempre individuare il punto determinante e comprenderne la natura della sua creazione. Ad esempio, se vogliamo sapere da dove ognuno di noi proviene, dobbiamo individuare il punto iniziale, ovvero dal concepimento avvenuto tra nostra madre e nostro padre. Se invece vogliamo sapere da dove proviene la vita sul pianeta Terra, dobbiamo partire dal rapporto tra il Sole e la Terra.
Possiamo inoltre notare che Iddio, cielo e terra formano una triangolazione. Ad esempio, se vogliamo sapere l’origine della nostra vita, noi siamo il prodotto della relazione tra nostra madre e padre. A nostra volta, noi stessi siamo al vertice se invece vogliamo sapere l’origine dei nostri figli.
Possiamo anche notare che il cielo e la terra possono essere considerati la stessa cosa. Ad esempio, per noi il pianeta Terra è lo spazio dove viviamo, ma a sua volta la terra è una massa che vive in uno spazio che è il sistema solare. Noi stessi siamo uno spazio per le nostre cellule.
In conclusione, individuare il punto di vista corretto da cui partire per concepire una conoscenza è fondamentale e determina l'intero studio.
2 - E la terra era una cosa deserta e vacua, e tenebre erano sopra la faccia dell'abisso, e lo Spirito di Dio si moveva sopra la faccia delle acque.
Riflessione: La mente umana era ignorante, e l'incoscienza portava alla perdizione, e l'intelletto umano era superficiale.
Analisi: Questa seconda frase rappresenta e descrive il punto critico di ogni cosa.
"E la terra era una cosa deserta e vacua": In questo contesto, la terra simboleggia un luogo potenzialmente fertile, ma al momento non ha ancora prodotto nulla.
"E tenebre erano sopra la faccia dell'abisso": Ciò che poteva essere prodotto sembrava destinato a perdersi.
"E lo Spirito di Dio si muoveva sopra la faccia delle acque": Un punto determinante ha il potere di influenzare e cambiare tutto ciò che lo circonda.
Questa seconda frase rappresenta un concetto generale, cioè che ogni cosa creata avrà un suo inizio e avrà la capacità di creare a sua volta.
Focalizziamoci su un esempio specifico: Il cervello è un terreno capace di creare, e l'essere umano è l'essere vivente che ha saputo sfruttarlo per creare, sfuggendo molto probabilmente all'estinzione.
3 - E Iddio disse: “Sia la luce”. E la luce fu.
Riflessione: E Iddio disse: "Sia la conoscenza". E la conoscenza fu.
Analisi: Questa frase rappresenta la conclusione di un concetto.
"E Iddio disse": I punti determinanti compiono un'azione decisiva.
"Sia la luce": La luce si riferisce alla capacità di vedere, e in relazione alla mente umana, alla capacità di acquisire conoscenza.
"E la luce fu": L'umanità è stata in grado di acquisire conoscenza.
Queste tre frasi insieme racchiudono un concetto: Tutto ciò che ci circonda, compresi noi stessi, è stato realizzato con la stessa metodologia. Il principio di creazione è il medesimo, ma ogni cosa creata deve essere capace di evolversi, altrimenti decadrà. Questo rappresenta il principio di conoscenza generale.
4 - E Iddio vide che la luce era buona. E Iddio separò la luce dalle tenebre.
Riflessione: E Iddio vide che la conoscenza è giusta. E Iddio separò la conoscenza dall'ignoranza.
Analisi: "E Iddio vide che la luce era buona": Ognuno di noi è in grado di comprendere e valutare la conoscenza.
"E Iddio separò la luce dalle tenebre": L’uomo deve saper distinguere la conoscenza dalla fantasia.
Questa frase ci suggerisce che dobbiamo essere capaci di valutare la qualità di qualsiasi conoscenza; essa può e deve essere migliorata nel tempo. Il primo passo che dobbiamo compiere per ottenere la conoscenza è non confonderla con tutto ciò che non è reale.
5 - E Iddio nominò la luce “Giorno”, e le tenebre “Notte”. Così fu sera, e poi fu mattina, che fu il primo giorno.
Riflessione: E Iddio nominò la luce "Conoscenza", e le tenebre "Fantasia". Fu la prima cosa che fece.
Analisi: La prima cosa che dobbiamo fare è riconoscere e distinguere gli opposti, attribuendo loro un nome appropriato. Il giorno e la notte sono due opposti, ma entrambi sono necessari perché compongono il ciclo giornaliero, così come l'uomo necessita sia della Conoscenza che della Fantasia. Tuttavia, se la fantasia venisse confusa come se fosse qualcosa di reale, ciò comporterebbe conseguenze negative. Quindi, il primo passo necessario prima di proseguire è comprendere ciò che è reale da ciò che non lo è.
6 - Poi Iddio disse: “Siavi una distesa tra le acque, la qual separi le acque dalle acque”.
Riflessione: Poi Iddio disse: "Sia una distesa tra le fantasie, la quale separi le fantasie dalle fantasie".
Analisi: Successivamente, è necessario cominciare a riflettere su tutto ciò che sappiamo, esaminando criticamente le informazioni che ci sono state tramandate. Alcuni contenuti possono essere distorti o fortemente limitati, e non possiamo accettarli come verità indiscutibili. Ad esempio, è fondamentale distinguere tra le narrazioni puramente fantastiche e quelle che veicolano un messaggio autentico. Anche le conoscenze scientifiche ereditate nel corso del tempo richiedono una valutazione attenta, poiché potrebbero contenere errori.
7 - E Iddio fece quella distesa; e separò le acque che son disotto alla distesa, da quelle che sono disopra d'essa. E così fu.
Riflessione: E Iddio fece questa distesa; e separò le fantasie che avevano un senso logico da quelle che ne erano prive.
Analisi: Manteniamo sempre uno spirito critico e analizziamo in modo obiettivo ciò che conosciamo, al fine di giungere a conclusioni corrette. Questo approccio è particolarmente importante quando esaminiamo testi sacri; è cruciale comprenderli profondamente per cogliere il messaggio reale dell'autore. Se una frase o un capitolo non appare logicamente coerente, è essenziale esplorare il testo più approfonditamente anziché trarre conclusioni basate su interpretazioni fantasiose.
8 - E Iddio nominò la distesa “Cielo”. Così fu sera, e poi fu mattina, che fu il secondo giorno.
Riflessione: E Iddio nominò "spazio" la distesa. Questa fu la seconda cosa che egli fece.
Analisi: La seconda azione da compiere è comprendere lo spazio circostante, anche quando non è visibile o chiaramente comprensibile. Ad esempio, dal nostro punto di vista sulla Terra, percepiamo il nostro pianeta come composto da massa e aria. La Terra, a sua volta, è avvolta da uno spazio di cielo definito, e al di sopra di questo cielo si estende un altro spazio. Pertanto, il cielo rappresenta il confine tra la vita terrena e quella spaziale. Ad esempio, i pesci vivono sulla Terra, ma il loro habitat è uno spazio chiamato mare, e la superficie dell'acqua costituisce il confine che separa ciò che è al di sopra da ciò che è al di sotto.
9 - Poi Iddio disse: “Siano tutte le acque, che sono sotto al cielo, raccolte in un luogo, ed apparisca l'asciutto. E così fu.
Riflessione: "Siano accantonate tutte le fantasie prive di senso che vengono elaborate dalla mente umana, e abbiate una mente libera da ogni preconcetto". E così avvenne.
Analisi: Per comprendere appieno qualsiasi cosa, è essenziale liberare la propria mente da pregiudizi e fantasie, che siano tramandati o auto-generati, al fine di condurre uno studio oggettivo. È cruciale mettere in discussione tutte le nostre conoscenze pregresse per mantenere un approccio obiettivo e aperto alla scoperta.
10 - E Iddio nominò l'asciutto “Terra”, e la raccolta delle acque “Mari”. E Iddio vide che ciò era buono.
Riflessione: E Iddio nominò "spazio libero" l'asciutto, e "spazio occupato" la raccolta delle fantasie. E Iddio vide che ciò era giusto.
Analisi: Dobbiamo coltivare una cultura sempre più ampia e arricchirla costantemente. Allo stesso tempo, ogni volta che ampliamo la nostra conoscenza, dobbiamo farlo mantenendo una mente libera da ogni pregiudizio.
11 - Poi Iddio disse: “Produca la terra erba minuta, erbe che facciano seme, ed alberi fruttiferi che portino frutto, secondo le loro specie; il cui seme sia in esso, sopra la terra”. E così fu.
Riflessione: Poi Iddio disse: "Produca la mente piccoli pensieri riproduttivi, nonché libri che contengano documenti, secondo le diverse materie; e che il loro racconto risieda nella mente". E così avvenne.
Analisi: Dobbiamo cominciare a sviluppare piccoli concetti derivati dalla realtà al fine di comprenderla e migliorare la nostra conoscenza. Questi concetti possono essere riproduttivi: poniamo una domanda e, studiando la realtà che ci circonda, otteniamo una risposta concreta. Possiamo applicare lo stesso metodo a qualsiasi domanda, che sia semplice, complessa o specifica.
Ad esempio, una domanda che possiamo porci è: “Cosa ha creato l'universo?” Per rispondere concretamente a questa domanda, dobbiamo riflettere sulla creazione. È necessario analizzare il funzionamento reale di ogni cosa e avviare uno studio approfondito sulla natura e su ciascuno dei suoi processi. I risultati di questo studio arricchiranno progressivamente la nostra conoscenza e, di conseguenza, eleveranno la nostra mente a un livello intellettuale superiore.
12 - La terra adunque produsse erba minuta, erbe che fanno seme, secondo le loro specie; ed alberi che portano frutto, il cui seme è in esso, secondo le loro specie. E Iddio vide che ciò era buono.
Riflessione: La mente quindi produsse piccoli pensieri, pensieri che si moltiplicano secondo le loro materie; e libri che contengono documenti, la cui produttività risiede in essi, secondo le loro materie. E Iddio vide che ciò era giusto.
Analisi: Seguendo questo metodo di studio, sarà necessario suddividere le proprie scoperte in diverse discipline e svilupparle secondo la materia di riferimento. Ogni scoperta dovrà essere analizzata e approfondita in base a ciascuna disciplina. Ad esempio, se desideriamo studiare l'essere umano, dobbiamo farlo suddividendo e classificando ogni scoperta in diverse materie, in modo da sviluppare lo studio su ciascuna di esse.
13 - Così fu sera, e poi fu mattina, che fu il terzo giorno.
Riflessione: Così passò del tempo, e questa fu la terza cosa che egli fece.
Analisi: Questo metodo di studio è complesso, poiché ogni reale scoperta che facciamo ci spinge a ulteriori approfondimenti e ampliamenti della nostra comprensione. Il terzo passo consiste nell'utilizzare un metodo di studio appropriato che ci aiuti a incrementare costantemente la nostra conoscenza, suddividendola in diverse discipline di studio.
14 - Poi Iddio disse: “Sianvi dei luminari nella distesa del cielo, per far distinzione tra il giorno e la notte; e quelli siano per segni, e per distinguere le stagioni, e i giorni, e gli anni”;
Riflessione: Poi Iddio disse: "Siate dei luminari in ogni momento della vostra vita, per distinguere tra bene e male, e che siano segni per discernere ciò che è giusto, ciò che è sbagliato e ciò che è reale".
Analisi: Noi stessi dobbiamo essere individui illuminati durante il nostro percorso sulla Terra, con l'obiettivo di insegnare e trasmettere la conoscenza, in modo che di generazione in generazione questa possa crescere progressivamente nel corso del tempo. La stessa conoscenza dovrebbe servirci innanzitutto per distinguere ciò che è giusto da ciò che non lo è, consentendoci di agire correttamente nelle nostre azioni e di produrre soluzioni. Ad esempio, se desideriamo costruire una casa, dobbiamo farlo utilizzando la conoscenza, poiché la casa deve essere innanzitutto esteticamente gradevole e sicura.
15 - “E siano per luminari nella distesa del cielo, per recar la luce in su la terra”. E così fu.
Riflessione: "E siano dei luminari nel corso del tempo terreno, per portare la conoscenza alla popolazione". E così accadde.
Analisi: Gli illuminati, che emergono nel mezzo della popolazione, saranno coloro che diffonderanno la conoscenza in tutta la società. Così è stato e così sarà in modo perpetuo. Ogni individuo ha il dovere, durante la propria vita, di studiare attraverso l'insegnamento al fine di arricchire la propria mente e di tramandare la conoscenza di generazione in generazione.
16 - Iddio adunque fece i due gran luminari (il maggiore per avere il reggimento del giorno, ed il minore per avere il reggimento della notte), e le stelle.
Riflessione: Iddio creò i due grandi luminari: il Determinante e il Riflesso del Determinante, e poi tutto il resto.
Analisi: Uno dei punti fondamentali consiste nel mettere sempre in relazione due estremi al fine di trovare soluzioni. Ad esempio, un nucleo familiare è composto da padre, madre e da tutti i figli che nasceranno. Anche i testi sacri attuali riflettono la realtà che ci circonda, e per comprenderli dobbiamo rielaborare i testi sacri presenti, confrontandoli con la realtà, al fine di trarre una moltitudine di conoscenze. Questo segue uno schema triangolare.
17 - E Iddio li mise nella distesa del cielo, per recar la luce sopra la terra;
Riflessione: E Iddio li mise nei presenti Testi Sacri, per diffondere la conoscenza tra le menti.
Analisi: La conoscenza è presente nei testi sacri. Il Pentateuco è stato creato per contribuire all'accrescimento della nostra mente. È fondamentale per noi comprendere il processo di studio in modo che noi stessi possiamo essere in grado di trarre soluzioni corrette.
18 - E per avere il reggimento del giorno e della notte, e per separar la luce dalle tenebre. E Iddio vide che ciò era buono.
Riflessione: E per avere una riflessione testuale e reale, e per separare la conoscenza dall'ignoranza. E Iddio vide che ciò era giusto.
Analisi: Dobbiamo essere in grado di saper prendere sempre una decisione giusta. Distinguere cosa è giusto e cosa non lo è, è un processo molto complesso. L’educazione deve partire dai propri genitori affinché i figli possano imparare da due persone con pensieri diversi.
19 - Così fu sera, e poi fu mattina, che fu il quarto giorno.
Riflessione: Passò molto tempo.
Analisi: Il quarto punto è il confronto; grazie a esso, siamo in grado di prendere decisioni corrette.
20 - Poi Iddio disse: “Producano le acque copiosamente rettili, che siano animali viventi; e volino gli uccelli sopra la terra, e per la distesa del cielo”.
Riflessione: Le acque cominciarono a muoversi in un moto circolare perpetuo, passando attraverso stati liquido, solido e gassoso, per poi raccogliersi nel cielo.
Analisi: Il dubbio è un potere che possediamo e dobbiamo sfruttarlo per riuscire a superare il nostro pensiero. Per questo motivo, è necessario utilizzare e applicare un sistema. Ad esempio, il sistema circolatorio dell’acqua è simile al flusso del pensiero umano.
21 - Iddio adunque creò le grandi balene, ed ogni animal vivente che va serpendo; i quali animali le acque produssero copiosamente, secondo le loro specie; ed ogni sorta di uccelli che hanno ale, secondo le loro specie. E Iddio vide che ciò era buono”.
Riflessione: Si formarono le nuvole, che successivamente si trasformarono in pioggia; si formarono i fiumi e poi i mari, finché infine l'acqua ritornò in forma di vapore.
Analisi: La nostra mente ragiona seguendo un determinato sistema. Ad esempio, acquisisce e memorizza tutti i dati che riceve dall'esterno, li processa e/o li mescola con altri dati che aveva già acquisito. Può creare nuovi dati e la mente stessa li esterna al mondo. Se volessimo rappresentare l'amore, ogni mente utilizza un unico sistema per realizzarlo, ma ognuno di noi produrrà un risultato diverso.
22 - E Iddio li benedisse, dicendo: “Figliate, moltiplicate, ed empiete le acque ne' mari; moltiplichino parimente gli uccelli nella terra”.
Riflessione: Creando così un moto perpetuo e continuo nel tempo.
Analisi: Il moto naturale dell'acqua riflette il sistema di qualsiasi cosa esista. La vita sulla Terra è un ciclo perpetuo, e lo stesso vale per l'essere umano. Tutto ciò che accade in un determinato periodo si ripeterà nel futuro. Questa consapevolezza ci aiuta a essere preparati per le eventuali difficoltà che inevitabilmente si presenteranno.
23 - Così fu sera, e poi fu mattina, che fu il quinto giorno.
Riflesso: Passò molto tempo.
Riflessione: Il quinto punto consiste nel comprendere il sistema, ovvero che gli avvenimenti di ogni processo sono simili in ogni cosa esistente.
24 - Poi Iddio disse: “Produca la terra animali viventi, secondo le loro specie; bestie domestiche, rettili e fiere della terra, secondo le loro specie”. E così fu.
Riflessione: Grazie a questo moto perpetuo dell'acqua, sulla Terra iniziarono a svilupparsi forme di vita, ognuna secondo la propria specie: animali, piante e le stagioni, ognuna secondo la sua specificità.
Analisi: Con i risultati ottenuti dal sistema, possiamo comprendere, produrre e duplicare qualsiasi cosa. Ad esempio, il moto circolatorio dell'acqua ha permesso lo sviluppo della vita sulla Terra.
25 - Iddio adunque fece le fiere della terra, secondo le loro specie; e gli animali domestici, secondo le loro specie; ed ogni sorta di rettili della terra, secondo le loro specie. E Iddio vide che ciò era buono.
Riflessione: Le stagioni che si susseguono sono l'estate, l'autunno, l'inverno e la primavera. Ciò comporta variazioni nella pioggia, nell'aridità, nei venti caldi o freddi, e così via, in base ai movimenti del pianeta.
Analisi: Ogni prodotto realizzato utilizzando il processo che abbiamo compreso fino a qui replicherà il suo stesso processo di creazione. Ad esempio, tutti gli esseri viventi seguono un proprio ciclo riproduttivo ed evolutivo, ognuno in modo unico, ma il sistema di procedimento è sempre lo stesso.
26 - Poi Iddio disse: “Facciamo l'uomo alla nostra immagine, secondo la nostra somiglianza; ed abbia la signoria sopra i pesci del mare, e sopra gli uccelli del cielo, e sopra le bestie, e sopra tutta la terra, e sopra ogni rettile che serpe sopra la terra”.
Riflessione: In questo contesto, l'uomo è nato, così come gli altri esseri viventi, ma con una caratteristica distintiva.
Analisi: Il prodotto più complesso mai stato prodotto è l’essere umano. Siamo stati creati esattamente come qualsiasi altra cosa. Noi stessi siamo il riflesso di tutto ciò che ci circonda. Ma abbiamo raggiunto un livello di evoluzione cerebrale superiore rispetto a qualsiasi altra cosa o essere vivente. Questa capacità intellettiva ci permette di comprendere ogni cosa. Per questo motivo, l’uomo è l’unico essere vivente in grado di custodire "tutto" il creato, nel limite delle sue capacità umane. È importante ricordare che non possiamo gestire o controllare un'intera galassia, ad esempio. Il resto delle cose è autoregolato dalla natura stessa. L'uomo deve impegnarsi a custodire la propria specie e l'ambiente circostante.
27 - Iddio adunque creò l'uomo alla sua immagine; egli lo creò all'immagine di Dio; egli li creò maschio e femmina.
Riflessione: L'uomo è stato creato in modo determinante. La peculiarità dell'uomo risiede nella sua capacità di porsi domande per ottenere risposte al fine di migliorare la propria vita e quella di tutti gli altri esseri viventi sulla Terra. L'uomo è sia maschio che femmina.
Analisi: L’essere umano è il riflesso della determinazione. Egli è in grado di determinare ogni cosa che lo circonda.
È giusto sottolineare che l’essere umano è sia maschio che femmina, entrambi sono determinanti. A livello intellettuale, non vi è differenza di genere.
28 - E Iddio li benedisse, e disse loro: “Fruttate e moltiplicate, ed empiete la terra, e rendetevela soggetta, e signoreggiate sopra i pesci del mare, e sopra gli uccelli del cielo, e sopra ogni bestia che cammina sopra la terra”.
Riflessione: L'uomo iniziò a riprodursi abbondantemente fino a riempire la terra, cercando di migliorarla per convivere con gli altri esseri viventi che abitano il pianeta.
Analisi: L'uomo avviò il proprio processo riproduttivo ed evolutivo come tutti gli altri esseri viventi. L'essere umano, a differenza degli altri esseri, ha il compito di custodire la natura, essendo l'unico in grado di garantire un equilibrio sostenibile.
29 - Oltre a ciò, Iddio disse: “Ecco, io vi do tutte le erbe che producono seme, che sono sopra tutta la terra, e tutti gli alberi fruttiferi che fanno seme. Queste cose vi saranno per cibo”.
Riflessione: Nel frattempo, l'uomo iniziò a coltivare la terra per ottenere cibo, sia attraverso l'autoproduzione che attraverso la raccolta di ciò che si trovava intorno a sé, sfruttando il ciclo naturale delle piante.
Analisi: Colui che concepì questa conoscenza e la trascrisse ci sta dicendo che in questo testo, così come nella natura, è contenuta una conoscenza completa. Ogni parola impressa nel testo è un seme, ogni documento è un frutto, e l'albero rappresenta i cinque libri del Pentateuco. I testi sacri sono stati creati per essere studiati in modo appropriato.
30 - “Ma a tutte le bestie della terra, ed a tutti gli uccelli del cielo, ed a tutti gli animali che serpono sopra la terra, ne' quali è anima vivente, io do ogni erba verde per mangiarla”. E così fu.
Riflessione: Gli animali, al contrario, si nutrono in modo naturale. Gli animali non hanno bisogno dell'uomo per capire di cosa nutrirsi. Spetta all'uomo comprendere cosa mangiare e quali effetti il cibo può avere sul suo corpo. Tali effetti possono essere positivi o negativi, a seconda anche del periodo di tempo.
Analisi: Non tutti saranno in grado di elaborare i concetti contenuti nel Pentateuco, ma possono autonomamente leggere il testo così com'è. Tuttavia, le persone non devono limitarsi a una visione superficiale del testo sacro; devono analizzare attentamente ogni singola parola.
31 - E Iddio vide tutto quello ch'egli avea fatto; ed ecco, era molto buono. Così fu sera, e poi fu mattina, che fu il sesto giorno.
Riflessione: Colui che è, a questo punto, riflette su tutto ciò che ha scritto riguardo alla creazione, vede che è chiaro, giusto e reale.
Analisi: È importante ricordare che il primo capitolo della Genesi si conclude con il sesto giorno. Ciò significa che il ciclo naturale della natura non riposa mai. Il primo capitolo della Genesi fornisce una spiegazione iniziale della creazione. Allo stesso tempo, è una sintesi del principio illuminante di tutte le cose ed è anche una guida su come il Pentateuco dovrebbe essere compreso. La conoscenza non dovrebbe essere espressa esplicitamente, ma solo coloro che sono in grado di comprenderla hanno le capacità innate per utilizzarla correttamente. Ora non dobbiamo fermarci e prendere per buone le riflessioni scritte al di sotto dei versetti sacri. Non dobbiamo commettere questo errore. Dobbiamo andare oltre, studiando in modo da estrarre dal testo sacro tutta la conoscenza che vi è riflessa.