Genesi 11
Connessione celebrale
Connessione celebrale
1 - OR tutta la terra era d'una favella e di un linguaggio.
Riflesso: La mente umana comunica utilizzando un unico linguaggio.
Riflessione: Gli esseri umani devono parlare tra di loro utilizzando un unico linguaggio comunicativo.
2 - Ed avvenne che, partendosi gli uomini di Oriente, trovarono una pianura nel paese di Sinear, e quivi si posarono.
Riflesso: La comunicazione partendo dal cervello arriva al cervelletto.
Riflessione: È fondamentale che il linguaggio comunicativo tra esseri umani sia univoco, così facendo vengono evitate le incomprensioni linguistiche.
3 - E dissero l'uno all'altro: “Or su, facciamo de' mattoni, e cuociamoli col fuoco”. I mattoni adunque furono loro invece di pietre, ed il bitume invece di malta.
Riflesso: Formazione della colonna vertebrale.
Riflessione: Le parole che compongono il linguaggio devono essere elaborate e significative, e il loro collegamento deve comporre un concetto inequivocabile.
4 - Poi dissero: “Or su, edifichiamoci una città, ed una torre la cui sommità giunga fino al cielo, ed acquistiamoci fama; chè talora noi non siamo dispersi sopra la faccia di tutta la terra”.
Riflesso: Generazione della colonna vertebrale e attraverso la stessa si dirama il sistema nervoso.
Riflessione: Questa frase principalmente vuole dire due cose; essere ricordati nei secoli e rimanere in comunicazione. La comunicazione tra la base e la sommità avviene tramite una struttura. La distanza, che sia metrica o temporale, comporta un problema di comprensione. La comunicazione è molto importante per una corretta comprensione. Gli umani devono comunicare utilizzando un unico linguaggio, ciò comporterà una maggiore comprensione sociale e culturale. La distanza tra due o più esseri umani comporta l'incomprensione. Essere distanti è una cosa naturale, non possiamo vivere in un unico luogo ristretto. Il modo giusto per migliorare la comprensione metrica è quello di abbattere la distanza utilizzando dispositivi telefonici, ad esempio. La comprensione temporale è più complessa da mantenere, perché ogni cosa deve evolversi nel corso del tempo. La cosa necessaria da fare è quella di scrivere oggi l'argomento che si vuole tramandare e inserire nello stesso testo una linea guida culturale di quel tempo. L'uomo di domani dovrà solo studiare ciò che è stato scritto nel passato.
5 - E il Signore discese, per vedere la città e la torre che i figliuoli degli uomini edificavano.
Riflesso: Il Sistema Nervoso attraversa la colonna vertebrale.
Riflessione: Chiunque può vedere attraverso i racconti la storia umana.
6 - E il Signore disse: “Ecco un medesimo popolo, ed essi tutti hanno un medesimo linguaggio, e questo è il cominciamento del lor lavoro; ed ora tutto ciò che hanno disegnato di fare, non sarà loro divietato”.
Riflesso: Ogni cosa nel corpo umano è indipendente nel suo sviluppo e gli stessi sono interconnessi tra di loro.
Riflessione: La storia umana che viene tramandata nei secoli non deve essere modificata o giudicata per nessun motivo, ma deve essere accettata e compresa.
7 - “Or su, scendiamo e confondiamo ivi la lor favella; acciocchè l'uno non intenda la favella dell'altro”.
Riflesso: Ogni sistema all'interno del corpo umano deve essere elaborato in maniera indipendente tra loro.
Riflessione: L'Autore dei presenti Testi Sacri ha confuso di proposito gli stessi Testi, in modo che siano interpretabili.
8 - E il Signore li disperse di là sopra la faccia di tutta la terra; ed essi cessarono di edificar la città.
Riflesso: Ogni sistema che compone il corpo umano si fermerà nel suo luogo e terminerà la sua crescita.
Riflessione: L'Autore, nascondendo la conoscenza all'interno dei Testi Sacri, ha garantito che la stessa venisse tramandata in sicurezza senza che venisse abusata.
9 - Perciò essa fu nominata Babilonia; perciocchè il Signore confuse quivi la favella di tutta la terra, e disperse coloro di là sopra la faccia di tutta la terra.
Riflesso: Ogni sistema all'interno del corpo umano ha una propria comunicazione. Il sistema nervoso celebrale ha un altro tipo di linguaggio, ma deve comprendere tutto ciò che avviene all'interno del corpo umano. Per questo motivo, il sistema nervoso è alla base del cervelletto, che funge da traduttore.
Riflessione: Proprio perché l'Autore ha nascosto la conoscenza davanti all'evidenza, il Testo Sacro diventa complesso da comprendere, esattamente come è la natura. E questa complessità strutturale del Testo Sacro rende l'Uomo curioso di conoscere e approfondire il significato di ogni cosa all'interno degli stessi Testi. E l'Uomo, spinto dal proprio desiderio di conoscenza, ha perseverato in maniera naturale, affinché il Testo sia stato tramandato dagli stessi e studiato nei secoli.
10 - Queste sono le generazioni di Sem: Sem, essendo d'età di cent'anni, generò Arfacsad, due anni dopo il diluvio.
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11 - E Sem, dopo ch'ebbe generato Arfacsad, visse cinquecent'anni, e generò figliuoli e figliuole.
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12 - Ed Arfacsad, essendo vivuto trentacinque anni, generò Sela.
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13 - Ed Arfacsad, dopo ch'egli ebbe generato Sela, visse quattrocentotre anni, e generò figliuoli e figliuole.
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14 - E Sela, essendo vivuto trent'anni, generò Eber.
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15 - E Sela, dopo ch'ebbe generato Eber, visse quattrocentotre anni, e generò figliuoli e figliuole.
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16 - Ed Eber, essendo vissuto trentaquattro anni, generò Peleg.
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17 - Ed Eber, dopo ch'ebbe generato Peleg, visse quattrocentotrent'anni, e generò figliuoli e figliuole.
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18 - E Peleg, essendo vissuto trent'anni, generò Reu.
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19 - E Peleg, dopo ch'ebbe generato Reu, visse dugentonove anni, e generò figliuoli e figliuole.
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20 - E Reu, essendo vissuto trentadue anni, generò Serug.
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21 - E Reu, dopo ch’ ebbe generato Serug, visse duecentosette anni, e generò figliuoli e figliuole.
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22 - E Serug, essendo vissuto trent'anni, generò Nahor.
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23 - E Serug, dopo ch’ ebbe generato Nahor, visse duecento anni, e generò figliuoli e figliuole.
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24 - E Nahor, essendo vissuto ventinove anni, generò Tare.
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25 - E Nahor, dopo ch'ebbe generato Tare, visse centodiciannove anni, e generò figliuoli e figliuole.
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26 - E Tare, essendo vissuto settant'anni, generò Abramo, Nahor, e Haran.
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27 - E queste sono le generazioni di Tare: Tare generò Abramo, Nahor e Haran; e Haran generò Lot.
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28 - Or Haran morì in presenza di Tare suo padre, nel suo natio paese, in Ur dei Caldei.
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29 - Ed Abramo e Nahor si presero delle mogli; il nome della moglie di Abramo era Sarai; e il nome della moglie di Nahor, Milca, la quale era figliuola di Haran, padre di Milca e d'Isca.
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30 - Or Sarai era sterile, e non avea figliuoli.
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31 - E Tare prese Abramo suo figliuolo, e Lot figliuol del suo figliuolo, cioè di Haran, e Sarai sua nuora, moglie di Abramo suo figliuolo; ed essi uscirono con loro fuori di Ur de' Caldei, per andar nel paese di Canaan; e, giunti fino in Charan, dimorarono quivi.
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32 - E il tempo della vita di Tare fu duecentocinque anni; poi morì in Charan.
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